La prima volta che sono entrata nel negozio Lumé974 di Bassano del Grappa ho provato una grande emozione, un po’ perché mi è sempre piaciuta l’illuminazione (quando veicolata da bellissimi oggetti di design), ma soprattutto perché ho colto in questo luogo tantissime affinità con il pensiero, il concept di Adriano Olivetti che, già a partire dagli anni ’30, immaginava e progettava i negozi coinvolgendo grandi artisti, italiani e non. Adriano Olivetti aveva una grande attenzione per gli ambienti nel quale avveniva la vendita e l’esposizione dei prodotti. In questi spazi venivano creati dei contesti di dialogo tra architettura e le arti visive a scopo promozionale e relazionale, tanto è vero che questi luoghi suscitavano un interesse artistico prima ancora che la naturale attenzione per l’ambiente economico e industriale. Erano progettati per essere attraenti. Da questo punto di vista, Lumé974 a Bassano è un bellissimo progetto olivettiano perché per molti aspetti rende attuale il pensiero, la progettualità, le attività e la comunicazione che ruotavano attorno ai negozi Olivetti nelle più importanti capitali del mondo.
Ma vediamo perché.
A Bassano le lampade sono esposte come se fossero delle opere d’arte, quasi non sembrano in vendita. A Venezia, nel negozio di Piazza San Marco, Adriano Olivetti chiese a Carlo Scarpa: “Io vorrei, in questa che è la più bella piazza del mondo, un biglietto da visita della Olivetti”. Infatti, non fu mai un negozio, ma un’esposizione, un’immagine, tanto che non fu mai chiesta la licenza di commercio.
Nei negozi Olivetti venivano periodicamente organizzati degli eventi, proprio come ora viene fatto da Lumé974. Questo genere di incontri culturali ha un grande valore perché è generativo: la cultura, abbinata all’arte, al design, all’architettura, crea momenti di confronto, di approfondimento, di contaminazione, di relazione… che fanno sentire chi vi partecipa parte di una città viva. Le persone che si incontrano in questi contesti, così ricchi di bellezza, generano relazioni che non possono che diventare legami sinceri, collaborativi e saldi nel futuro.
E poi… c’è un collegamento perfetto: nel negozio Lumé974 è sempre esposta la lampada “Pipistrello”, disegnata nel 1965 da Gae Aulenti per lo show room di Parigi della Olivetti. Una lampada iconica tutt’ora prodotta, in diverse versioni, da Martinelli Luce e che deve il suo nome alla forma che richiama le ali di questo animale notturno. La relazione professionale tra Gae Aulenti e Adriano Olivetti inizia in maniera molto silenziosa, sono entrambi molto timidi… ma è un rapporto di lavoro che dura per un paio di decenni e pone le basi per molteplici relazioni che accompagneranno Aulenti per tutta la vita. Per il negozio di Parigi, Gae realizza un progetto potente, pensando a quello spazio come ad una “piazza” (una piazza d’Italia). Le macchine per scrivere sono esposte sui diversi livelli di una scalinata e illuminate dalle lampade Pipistrello. Lo scopo era di rendere le macchine parte integrante di un’opera d’arte e di design. Anche per lo show room di Buenos Aires l’architetta progetta una nuova lampada, “King Sun”, all’epoca prodotta da Kartell. I negozi Olivetti progettati da Gae Aulenti puntano alla spettacolarizzazione del prodotto e sono molto attrattivi.
In Lumé974 vedo l’attualizzazione della straordinaria intuizione e innovazione di Adriano Olivetti e per questo sono felice che ci sia Massimo, imprenditore, che crede nella potenza della bellezza e sia convinto che l’impresa ha una grande funzione sociale e culturale. In Lumé974 non si vendono solo lampade, non è solo uno spazio espositivo, ma si sta sviluppando un luogo bello e utile al servizio della comunità.

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